lunedì 27 aprile 2009

I conservanti

A meno che non si coltivi il proprio cibo nel giardino di casa e non si raccolga di volta in volta quanto si intende consumare può essere difficile nutrirsi con alimenti che non contengano conservanti.
E' bene però ricordare che un cibo mal conservato è più pericoloso per la salute di un cibo che contiene un conservante studiato, controllato e autorizzato dagli enti preposti.
La migliore qualità dei cibi che arrivano sulle nostre tavole, grazie soprattutto alla diffusione dei frigoriferi, ha molto ridotto le infezioni alimentari ( tipo la salmonella e il tifo) e le tossinfezioni potenzialmente mortali, come quella al botulino.
Prima di poter produrre una sostanza come conservante, sia essa di origine naturale (come alcuni ossidanti) o di sintesi, il produttore deve dimostrare l' innocuità con severi test di tossicità in laboratorio.
Per chi desiderasse comunque, per precauzione, cibi freschi, poco contaminati da pesticidi e diserbanti e non trattati con conservanti, si consiglia di scegliere prodotti stagionali.
La lista degli additivi alimentari a uso conservante e antimicrobico, degli edulcoloranti e dei coloranti si può trovare sul sito www.efsa.europa.eu dell' Agenzia Europea per la sicurezza alimentare.
L' EFSA si occupa di rivalutare gli additivi approvati da molti anni, alla luce delle nuove scoperte scientifiche.
La ricerca nel campo dei conservanti e dei metodi di conservazione che non prevedono l'aggiunta di additivi ( come ad esempio i cibi confezionati in atmosfera modificata, ai quali viene semplicemente tolto l'ossigeno e sostituito con un gas inerte per evitare i fenomeni di ossidazione e putrefazione) avanza continuamente. Anche i cibi conservati in atmosfera modificata hanno comunque problemi, le verdure ad esempio, perdono parte delle loro proprietà.

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